Esiste una connessione anche etimologica tra l’idea di bello e quella di bene, data dal termine latino bellus, “bello”, che è il diminutivo di una forma antica di bonus, “buono”.
La bellézza come occasione (nel senso di tempo giusto, di kairos) per allungare l’ombra del futuro sul presente, per cogliere le opportunità e moltiplicarle, per “fornire una diversa struttura portante” e ricollocare in “un nuovo sistema di relazioni reciproche” le parole, le idee, i concetti, le decisioni, le azioni finalizzate alla crescita.
Le connessioni tra il “fare bene le cose” e il “fare cose belle” come sintomi, signa prognostica, della possibilità di tornare a regalare al mondo cultura, innovazione, futuro.
Approfondimenti
Elogio della bellezza, Nòva Il Sole 24 Ore